La lista del “Borghi più belli d’Italia” si allunga, annoverando altri due borghi situati tra le montagne del Trentino.
12 paesini del Belpaese sono stati infatti ammessi all’interno dell’associazione che valorizza i piccoli centri italiani. Tra le new entry annunciate nell’autunno 2021, ci sono località famosissime come Alberobello (in Puglia) e anche 2 borghi del Trentino che forse in pochi conoscono. I due nuovi entrati, Luserna / Lusérn e Pieve Tesino vanno ad aggiungersi agli altri 6 paesi in provincia di Trento già inseriti nel prestigioso elenco de I Borghi più belli d’Italia: Vigo di Fassa (in Val di Fassa), Mezzano, Canale di Tenno, Rango, Bondone e San Lorenzo – Dorsino.
Luserna / Lusern, il borgo dei cimbri
Luserna/Lusérn è un piccolo paesino di montagna situato a sud-est di Trento, a 1.333 metri di altitudine.
Conta appena 251 abitanti e rappresenta l’ultima isola dove l’antica lingua cimbra viene ancora correntemente parlata dal 90% della popolazione (ecco spiegato il doppio nome). L’insediamento dei cimbri risale al 1200: dalla Baviera e da alcune vallate tirolesi arrivarono i primi coloni che iniziarono a dissodare il territorio e a formarvi alcuni masi sparsi.
Appartato tra i monti e immerso nella cornice naturale dell’Alpe Cimbra, Luserna / Lusérn si trova sul confine di un grande alpeggio tra Folgaria, Lavarone e Passo Vezzena.
Haus von Pruckk a Luserna – foto di Arturo Cuel Luserna in inverno
Cosa vedere a Luserna
A Luserna, il Centro Documentazione Lusérn/ Dokumentationszentrum Lusérn si occupa proprio della salvaguardia e della valorizzazione del prezioso patrimonio culturale cimbro. Nel museo si trovano sezioni dedicate alla storia, alle tradizioni, alla Grande Guerra, alla fauna locale e ai forni fusori dell’Età del Bronzo. Raccoglie un importante fondo documentale e organizza mostre in collaborazione con il MUSE di Trento.
La Casa museo “Haus von Prükk” è l’emblema delle tradizioni di questa minoranza linguistica. La casa museo è nata dal restauro conservativo di un antico maso che aveva mantenuto inalterate nel tempo le proprie caratteristiche di dimora contadina ottocentesca.
Pieve Tesino, paese natale di Alcide De Gasperi e dei venditori di stampe artistiche
Pieve Tesino si trova in provincia di Trento, a sud del capoluogo, tra la Valsugana e il Lagorai.
Il paese, alle pendici del monte Silana, è ad un’altitudine di 843 m. Assieme a Castello Testino e Cinte forma i 3 paesi dell’altopiano del Tesino.
Il nome “Pieve Tesino” deriva dalla Chiesa Pievana della valle. Il centro abitato è disposto su brevi terrazzamenti collegati tra loro da strade trasversali selciate ancora in parte dai “ciottolini” raccolti nel greto del vicino torrente Grigno (affluente del Brenta), e nella parte alta, da ardite scalinate in granito.
Cosa vedere a Pieve Tesino
Il borgo di Pieve Tesino ha dato i natali ad Alcide De Gasperi (1881-1954): la sua casa natale si trova nel centro del paese ed è adibita a museo, il Museo Casa De Gasperi.
Oltre alla casa – museo dedicata allo statista De Gasperi, ci sono altri motivi di interesse. A segnare profondamente la storia di Pieve e del Tesino furono i venditori ambulanti girovaghi che con le loro stampe artistiche, da questo altopiano raggiunsero i più disparati angoli del mondo, fondando negozi e divenendo anche editori.
Oggi il Museo per via raccoglie le testimonianze di quella epopea da più prospettive, di chi partiva per percorrere a piedi itinerari impensabili e delle famiglie che restavano affrontando sfide non meno dure. Si trova all’interno di Casa Buffa Giacantoni, nel centro storico di Pieve Tesino, edificio abitato da venditori di stampe per generazioni.
Una curiosità: Pieve Tesino è stato il primo paese italiano a istituire una pro loco.
Prodotto tipico del Tesino sono “le Verde”, dei crauti preparati sminuzzando i cavoli cappucci e facendoli fermentare.
L’associazione dei “Borghi più belli d’Italia” valorizza 325 piccoli centri
Sono oggi 325 i paesi italiani che rientrano nell’associazione de “I Borghi più belli d’Italia” (ecco l’elenco completo). Per entrare a farne parte è necessario superare un processo di valutazione che considera 72 parametri. Per prima cosa bisogna essere un piccolo centro, con meno di 15.000 abitanti nell’intero territorio comunale e non più di 2.000 nel borgo.
Circa 900 comuni hanno chiesto di essere ammessi nell’associazione e la lista di attesa è lunga. Il procedimento deciso dall’associazione è volutamente articolato e complesso, per scoraggiare la richiesta da parte di Comuni che non siano consapevoli del possesso degli elementi necessari per essere valutati positivamente.
Per i Comuni che ottengono il riconoscimento si tratta di una grande occasione di sviluppo sia economico che sociale ma anche di assumere una responsabilità importante nei confronti degli altri componenti la rete e, più, in generale nei confronti dell’Italia dei Borghi.
La serietà e la rigidità della selezione è una garanzia nei confronti dei potenziali visitatori italiani e stranieri e un incentivo, anche per coloro che non vengono ammessi, a migliorare il livello qualitativo della vita per i residenti e il sistema di accoglienza e di ospitalità per turisti e visitatori.